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Petites chaussures rouges (Les)

Ce Conte pour l'enfance est pris de  “Il Corriere di Tunisi”, Courrier Euroméditerranéen N° 64 (Nouvelle Série).

Questo racconto per l'infanzia è tratto da “Il Corriere di Tunisi”, Corriere Euromediterraneo N° 64 (Nuova Serie).

'Il Corriere di Tunisi' est le seul journal imprimé en langue italienne hors d'Italie.

“Il Corriere di Tunisi” è l'unico giornale stampato in italiano fuori d'Italia.

C'est un bimensuel qui a vu le jour à Tunis en mars 1956 et qui est édité par les 'Edizioni Finzi'. Il mentionne, entre autres, des nouvelles sur la collectivité italienne à Tunis, sur l'actualité tunisienne, maghrébine, méditerranéenne et italienne; il évoque, en particulier, des questions qui touchent la culture, la musique, l'université et l'école, ainsi que l'économie des deux nations. 

E' un bimensile creato a Tunisi nel marzo 1956 e edito dalle 'Edizioni Finzi'. Riporta, tra l'altro, notizie sulla collettività italiana a Tunisi, sull'attualità tunisina, maghrebina, mediterranea e italiana; tocca, in particolare, questioni inerenti alla cultura, musica, università e scuole, nonché all'economia delle due nazioni.

Outre ces thèmes de très grande importance, il offre des pages moins prenantes comme celles réservées aux nouvelles sportives, au bien-être, à la maison et à la cuisine, au divertissement etc.

Oltre a questi temi di grande importanza, offre pagine meno impegnative come quelle sulle notizie sportive, il benessere, la casa e la cucina, il divertimento ecc.

Les Contes pour l'enfance font partie du dossier sur la culture et représentent un riche recueil que j'ai l'intention de vous faire découvrir petit à petit.

Racconti per l'infanzia fa parte del dossier sulla cultura ed è una ricca raccolta che vi farò a poco a poco scoprire.

En espérant que ce conte vous plaira, je vous souhaite une excellente lecture!

Sperando che questo racconto sarà di vostro gradimento, vi auguro un'ottima lettura!

Reconstituez le conte en mettant à leur place les adjectifs et les expressions que je vous propose.

E ora, tocca a voi: ricostituite il racconto inserendo gli aggettivi e le espressoni che vi suggerisco.

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Irene era diventata una bambina molto a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas da quando le era morta la mamma.

Ogni giorno, tornava a casa da scuola e correva a rifugiarsi nella sua cameretta, dove piangeva ripensando a quando la mamma era ancora in vita. Il suo papà era molto a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas

e anche Mira, la sorellina più a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas,

si sentiva a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas senza più la mamma e nemmeno Irene con cui giocare.

Una notte, Irene venne svegliata dal rumore di un tuono, era un a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas temporale.

La finestra della sua camera si era completamente spalancata e la luce di un lampo aveva illuminato, per un a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas istante, tutta la sua stanza.

- E quello cos'è? disse Irene, coprendosi con la mano a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas la bocca.

Un paio di scarpette a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas erano appoggiate ai piedi del suo letto.

Allora Irene si ricordò di quando, tornando a casa da scuola assieme alla madre, si fermavano a guardare la vetrina delle scarpe e, in mezzo a tutte, spiccava un a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas paio

di scarpette a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas, ma la mamma le diceva sempre

che erano troppo a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas e non avevano abbastanza soldi per comprarle

e ora, come a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas, quelle scarpe erano lì, proprio ai piedi del suo letto.

Senza pensarci troppo, Irene le indossò e provò un a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas piacere

nel sentire che le calzavano a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas.

Fece un giro per la stanza e, fermandosi, sbatté i tacchi sul pavimento a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas, ed il rumore risuonò come un'eco: - toc, toc!

Una a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas luce riempì tutta la stanza

ed un'immagine a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas prese lentamente forma: - Mamma, gridò Irene, sei proprio tu?

- Sì, tesoro, sono proprio io, vieni qui che ti voglio abbracciare! Si strinsero forte e Irene capì che la sua mamma, a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas, non era mai andata via, le era sempre stata accanto, ma adesso poteva anche vederla.

- Ogni volta che mi vorrai vedere, basterà che tu indossi le tue scarpette a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas, quando viene sera.

E da quel giorno, Irene tornò a sorridere, a parlare e a giocare con la sorellina Mira e mantenne per sé questo a pennellobellissimobrevecaredestradi legnofortegrandeimmensoin realtàper magiapiccolapreoccupatorossesfuocatasilenziosasola Je ne sais pas segreto.